Oggi, nelle province di Crotone, di Taranto e di Bologna, nonché presso le Case Circondariali di Agrigento, Prato, Secondigliano (NA) e Ancona, di Reclusione di San Gimignano (SI) e Saluzzo (CN), i Carabinieri del Comando Provinciale di Crotone, coadiuvati nella fase esecutiva da quelli dei Comandi Provinciali di Cosenza, Catanzaro, Vibo Valentia, Reggio Calabria, Taranto e Bologna, del Nucleo Cinofili, dell’8° Nucleo Elicotteri e dello Squadrone Eliportato “Cacciatori” di Vibo Valentia, hanno dato esecuzione a un’Ordinanza di Custodia Cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia di quest’ultimo Capoluogo, nei confronti di 21 persone (per 18 dei quali è stata adottata la custodia cautelare in carcere e 3 quella dell’Obbligo di Dimora nel Comune di Residenza), gravemente indiziate, a vario titolo, per i reati di “associazione a delinquere del tipo mafioso”, “omicidio”, “estorsione”, “turbata libertà degli incanti”, “danneggiamento”, “ricettazione” e per dei “reati nella materia delle armi”, questi ultimi, aggravati dal cosiddetto “metodo” o dalle “finalità mafiose”.
Il procedimento per le fattispecie di reato ipotizzate è attualmente nella fase delle indagini preliminari.
Il Questore di Catanzaro sottrae al territorio lametino un cittadino straniero pericoloso per sicurezza pubblica
Nella giornata di oggi, personale della Polizia di Stato ha dato esecuzione al provvedimento di
trattenimento emesso dal Questore di Catanzaro, ai sensi dell’articolo 6 del decreto legislativo n.
142 del 2015, nei confronti di un cittadino di nazionalità marocchina residente a Lamezia Terme.
Il soggetto era già noto alle Forze dell’Ordine per numerosi episodi di disturbo e per comportamenti
che hanno più volte destato allarme sociale: era stato infatti oggetto di innumerevoli segnalazioni e
controlli ripetuti per condotte incompatibili con le regole della civile convivenza. Durante i
molteplici interventi effettuati dalle volanti del Commissariato di PS di Lamezia Terme e da
personale dell’Arma dei Carabinieri è stato trovato in stato di ebrezza alcolica e si è mostrato spesso
molesto e difficile da contenere.
Gli approfonditi accertamenti condotti sulla sua persona e sulla posizione sul territorio nazionale
hanno restituito l’identikit di un elemento di disturbo e un soggetto pericoloso per l’ordine e la
sicurezza pubblica: a carico del medesimo erano state emesse sentenze di condanna, già passate in
giudicato, per violazione dell’ordine a lasciare il territorio nazionale e per false dichiarazioni sulla
propria identità; era inoltre destinatario di due decreti penali di condanna per violazione delle
disposizioni per la prevenzione di disordini negli esercizi pubblici e nei locali di pubblico
trattenimento; e proprio perchè considerato soggetto pericoloso ai sensi del D.Lvo n. 159/2011, ad
aggravare la sua posizione figurano due misure di prevenzione dell’Avviso orale e del Divieto di
Accesso alle Aree urbane con prescrizioni imposte mai rispettate.
Si è reso protagonista di numerose fattispecie di reato, commesse prevalentemente nel circondario
lametino, per oltraggio a pubblico ufficiale, molestia o disturbo alle persone, porto abusivo di armi
od oggetti atti ad offendere, resistenza a un pubblico ufficiale, rifiuto d'indicazioni sulla propria
identità personale, atti osceni nelle immediate vicinanze di luoghi abitualmente frequentati da
minori, danneggiamento, getto pericoloso di cose.
La pericolosità sociale emersa e la mancanza di redditi, provenienti da fonti lecite, sufficienti al
proprio sostentamento, sono risultati elementi indicativi di una mancata integrazione nel tessuto
sociale e del disvalore manifestato nei confronti dell’ordinamento giuridico nazionale. Per tale
motivo, il Questore di Catanzaro ha disposto il suo accompagnamento presso il Centro di
Permanenza per il Rimpatrio (CPR) di Brindisi, in attesa delle determinazioni dell’Autorità
competente in materia di Immigrazione.
L’operazione, condotta con tempestività ed efficacia dal personale del Commissariato di Pubblica
Sicurezza di Lamezia Terme, rappresenta un importante risultato nell’attività di prevenzione e tutela
della sicurezza dei cittadini, confermando l’impegno costante della Polizia di Stato nel contrasto
all’immigrazione irregolare e nel garantire il rispetto della legge e la serenità della comunità locale.
Uccide gemelli appena partoriti, ragazza risponde al gip
È durato circa un'ora e mezza, durante le quali ha risposto alle domande, l'interrogatorio di garanzia della ragazza di 25 anni finita ai domiciliari la settimana scorsa con l'accusa di avere soffocato, nel luglio 2024, dei due gemelli appena partoriti. Stando alla ricostruzione della Procura, diretta da Giuseppe Borrelli, e della squadra mobile, l'arrestata li ha soffocati e nascosti in un armadio prima di andare in ospedale a causa di un'emorragia post partum. Qualche giorno dopo, i due corpi sono stati poi trovati dalla madre della ragazza che ha avvertito la polizia e fatto partire l'inchiesta. Accompagnata dagli avvocati Carlo Morace e Giuseppina Quattrone, l'indagata si è presentata al Cedir dove - hanno riferito i legli - ha risposto a tutte le domande poste dal gip Claudio Treglia e dal pm Chiara Greco che ha coordinato le indagini. Al termine dell'interrogatorio, i legali hanno evidenziato che "la Procura della Repubblica ha adottato massime cautele per evitare diffusione di notizie e la divulgazione dell'ordinanza di custodia cautelare come previsto dalla legge. Questo è interesse della difesa, di tutelare in questo momento la serenità della ragazza che ha enormi fragilità". "La ragazza - hanno affermato i suoi difensori - ha risposto a tutte le domande che le sono state poste dal giudice, dal pubblico mistero e dagli avvocati sulle cause del decesso dei feti che sono stati rinvenuti, sulla ricostruzione dei fatti, sulla capacità di intendere e di volere al momento del fatto. Adesso si faranno le perizie anche da parte della difesa in prospettiva del processo". La ragazza è indagata anche per l'omicidio di un altro figlio che avrebbe ucciso appena nato nel 2022. Ricerche del corpicino sono state condotte nel giardino dell'abitazione dove la ragazza vive con i genitori ma, a quanto si è appreso, senza esito.
LOCRI – Giovedì 16 ottobre: “Vent’anni senza Francesco Fortugno”
Si svolgerà il prossimo giovedì 16 ottobre a Locri la giornata commemorativa dedicata al ricordo di Francesco Fortugno, Vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria assassinato 20 anni fa dalla 'ndrangheta.
Il programma della giornata prevede un momento di raccoglimento alla presenza delle istituzioni e dei cittadini, con inizio alle ore 9.45, in occasione della celebrazione della Santa Messa presso la Cattedrale di Santa Maria del Mastro, officiata dal Vescovo di Locri, Mons. Francesco Oliva.
A seguire, la commemorazione si sposterà a Palazzo Nieddu dove si terrà la deposizione della corona da parte delle Istituzioni dello Stato, alla presenza del Ministro della Salute, Orazio Schillaci.
La giornata si concluderà, infine, nella Casa della Cultura di Locri, dove sarà ospitata (inizio ore 11.15) l'iniziativa pubblica "Vent'anni senza Francesco Fortugno", che vedrà la presenza di rappresentanti istituzionali, forze dell'ordine e gli studenti delle scuole del territorio.
A vent'anni dal quel barbaro omicidio che scosse dalle fondamenta le istituzioni democratiche calabresi, la manifestazione intende ribadire la necessità di tenere alta la guardia sul fronte della legalità. Nel ricordo di Francesco Fortugno, Locri chiama a raccolta i propri giovani, come accaduto già all'indomani del 16 ottobre 2005, per rilanciare l'impegno della comunità giovanile contro la criminalità organizzata. Un cammino che da anni viene alimentato dalla cultura, dal protagonismo giovanile e dalla partecipazione spontanea, nella consapevolezza che siano proprio questi gli strumenti necessari per non cedere alla rassegnazione e attuare concretamente il riscatto civile di questo territorio.
SANTO STEFANO IN ASPROMONTE (RC). CONTROLLI STRAORDINARI DEI CARABINIERI.
SEQUESTRATI DIVERSI QUAD E MOTO DA CROSS UTILIZZATI IN MODO ILLECITO SUL TERRITORIO COMUNALE.
Un’azione mirata di prevenzione e sicurezza quella portata avanti dai Carabinieri della Stazione di Santo Stefano in Aspromonte, che hanno intensificato i controlli sulla circolazione stradale con particolare attenzione all’uso irregolare di quad e moto da cross nelle aree urbane e rurali del territorio comunale.
La presenza di motocicli e veicoli fuoristrada non immatricolati o privi di assicurazione, spesso condotti da persone senza casco e in spregio alle più basilari norme di sicurezza, rappresentava infatti un serio pericolo per la circolazione, oltre a causare rumori molesti e disturbo alla quiete pubblica.
I militari, dopo una fase di osservazione e monitoraggio dei punti più sensibili del comune – in particolare nelle zone di periferia, nei pressi dei sentieri montani e lungo alcune arterie secondarie – hanno identificato e fermato diversi conducenti che circolavano a bordo dei mezzi in violazione del Codice della Strada. Gli accertamenti hanno portato al sequestro di numerosi quad e moto da cross e alla contestazione di diverse infrazioni amministrative, legate alla mancanza di assicurazione, targa e revisione dei veicoli.
L’attività, che rientra in una più ampia strategia di controllo del territorio promossa dal Comando Compagnia Carabinieri di Villa San Giovanni, mira non solo a reprimere le condotte pericolose, ma anche a prevenire incidenti e garantire una convivenza civile e sicura all’interno della comunità.
Le operazioni di controllo proseguiranno anche nelle prossime settimane, soprattutto nei fine settimana e nelle aree di maggiore afflusso turistico, con l’obiettivo di assicurare un monitoraggio costante del territorio e scoraggiare ulteriori episodi di guida spericolata.