Dicembre 1, 2025 2:02 AM

Convegno: Intelligenza Artificiale e Minori: Rischi e Opportunità

Aeronautica Militare: Corso di Cultura Aeronautica a Crotone

Rapina shock al Louvre: spariti i gioielli di Napoleone, museo sigillato

Clamorosa rapina al Museo del Louvre di Parigi: rubati i gioielli di Napoleone e dell’Imperatrice
Il Museo del Louvre resterà chiuso per l’intera giornata in seguito a una spettacolare rapina avvenuta questa mattina. A renderlo noto è il ministero della Cultura francese.
Secondo quanto riportato da “Le Parisien”, i ladri avrebbero trafugato nove preziosi pezzi appartenenti alla collezione dei gioielli di Napoleone e dell’Imperatrice, tra cui una collana, una spilla e una tiara. Gli oggetti erano esposti nelle vetrine della Galleria d’Apollon, dedicate a Napoleone e ai Sovrani di Francia.
La rapina sarebbe avvenuta al momento dell’apertura del museo. Testimoni riferiscono che i malviventi avrebbero utilizzato un montacarichi per raggiungere il primo piano, come riporta “Le Figaro”.
Le autorità francesi hanno avviato un’indagine per ricostruire la dinamica e individuare i responsabili.

Cirò Marina (KR): Violazione del divieto di avvicinamento alla persona offesa: grazie all’alert del braccialetto elettronico arrestato in flagranza un ragazzo di ventitré anni.

Nella nottata di sabato, i Carabinieri della Compagnia di Cirò Marina hanno arrestato un ragazzo di 23 anni, del luogo, nella flagranza del reato di violazione del divieto di avvicinamento alla madre, persona offesa. La scorsa primavera, infatti, la donna si era rivolta ai Carabinieri dopo che il figlio, con cadenza quasi quotidiana, la aveva insultata, denigrata e minacciata, anche per futili motivi, aggredendola da ultimo, alla fine del mese di aprile, con una violenta testata al sopracciglio per il solo fatto di avergli sconsigliato l’assunzione di caffè nella prima serata.
Gli accertamenti condotti subito dopo la ricezione della denuncia avevano poi evidenziato, come spesso accade, un quadro di minacce e vessazioni che andavano avanti da lungo tempo: motivazioni, queste, per cui la Procura della Repubblica di Crotone aveva avanzato richiesta di misura cautelare, emessa successivamente dal Giudice per le indagini preliminari, che aveva disposto la sottoposizione del ragazzo a divieto di avvicinamento alla mamma, con dispositivo di controllo elettronico, il c.d. braccialetto.
Nella serata di sabato, invece, a seguito di un alert giunto alla Centrale Operativa dei Carabinieri, il sottoposto, non curante delle prescrizioni, è stato sorpreso dai militari operanti in un appartamento in compagnia proprio della madre, a cui non si sarebbe potuto avvicinare. Per il ventitreenne, quindi, sono scattate le manette. Il contrasto ad ogni forma di violenza di genere, in linea con la normativa del c.d. Codice Rosso, costituisce per i militari dell’Arma un’assoluta priorità: solo una costante attività preventiva, e interventi mirati e tempestivi, possibili grazie al servizio di pronto intervento, ma anche alla capillarità delle Stazioni Carabinieri, presenti anche nelle aree più remote del territorio, impediscono che gravi situazioni possano degenerare in tragedia.

Tragedia a Crotone: muore a 19 anni in un incidente sulla Statale 106

Un drammatico incidente stradale si è verificato nella tarda serata di ieri in località Passovecchio, a Crotone, lungo la statale 106 jonica. A perdere la vita è stato Giovanni Grande, un giovane di appena 19 anni.

Il ragazzo era alla guida della sua moto quando, per cause ancora in corso di accertamento, si è scontrato con un’automobile all’altezza di un incrocio. L’impatto è stato violentissimo. Le sue condizioni sono apparse subito gravissime ai soccorritori del 118, intervenuti tempestivamente sul posto insieme agli agenti della Polizia Stradale di Crotone.

Dopo le prime cure, il giovane è stato trasferito d’urgenza in elisoccorso all’ospedale di Catanzaro, dove è purtroppo deceduto alcune ore dopo il ricovero.

Gli agenti della Stradale hanno eseguito i rilievi per ricostruire con precisione la dinamica dell’incidente e accertare eventuali responsabilità.

La notizia della morte di Giovanni ha sconvolto la comunità crotonese, lasciando dolore e incredulità tra amici e conoscenti che lo ricordano come un ragazzo solare, pieno di sogni e di vita.

Stasera a Chioggia torna il Premio Internazionale della bontà – “Quantomai necessario esaltare gli esempi di generosità e altruismo ora che il mondo ha bisogno di pace”

Torna come ogni anno nell’ambito della Giornata del Cuore il “Premio Internazionale della bontà”, organizzato da Comitato della Croce, in collaborazione con la Fervicredo e Fsp Polizia di Stato, che quest’anno giunge alla sua XXV edizione. La cerimonia, che si svolgerà questa sera alle ore 20.30 presso la Cattedrale di Chioggia (Ve) con la consegna dei riconoscimenti alle persone che si sono distinte per gesti di generosità, sarà presentato da Nicla Sguotti e accompagnato dalla presenza della Corale Adriese.
Fiorenzo Tommasi, Presidente del Comitato della Croce, sottolinea il significato di un Premio che “come sempre vuole esaltare l’amore che ha contraddistinto i gesti delle persone selezionate dalla Commissione perché si sono messe in evidenza per il loro impegno umano, sociale e di testimonianza. Un riconoscimento che ci pare doveroso, perché vogliamo indicare come esempi coloro che hanno saputo fare del bene gratuitamente, simboli di umanità, coraggio e dedizione, nella speranza che tutti sappiano trarne ispirazione”.
“Siamo nuovamente qui con tutto il nostro impegno per questo evento che si ripete ormai da un quarto di secolo – dice Mirko Schio, Presidente della Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere) -, ma che mai come oggi ha un sapore fortemente simbolico e una forte valenza civica. Nel momento storico che stiamo vivendo, in cui il mondo è stravolto dalla violenza e dalla guerra, si avverte prepotente una sete di pace e di umanità che rende ancor più importante esaltare gli esempi di generosità e di altruismo, e questo è il nostro proposito con una manifestazione da cui leviamo un anelito di giustizia e armonia”.
“Pace e giustizia passano anche e soprattutto per la difesa della legalità, dell’equità e per il riconoscimento del valore del sacrificio di chi si è speso per questi valori fondamentali – aggiunge Franco Maccari, V. Presidente Nazionale Fsp Polizia di Stato -. Ecco perché questa manifestazione è dedicata anche a chi è rimasto Vittima del terrorismo, della mafia, del Dovere o di ogni altra forma di criminalità. Perché il dovere del ricordo e della valorizzazione degli esempi virtuosi è indispensabile per costruire una coscienza civica che ci porti a costruire un mondo più giusto”.
Per questa edizione 2025 la Commissione ha scelto di conferire il Premio Internazionale della bontà a Stefano Airini e Monica Michelon, di Brescello (RE), che hanno “il volto autentico del servizio alla comunità”: lui, Ispettore dei Carabinieri e al tempo stesso diacono, insieme alla moglie Monica, ha dato vita all’associazione Sochrea Odv, attiva nella Repubblica Democratica del Congo per promuovere l’alfabetizzazione e lo sviluppo umano. Il riconoscimento verrà assegnato inoltre a suor Maria Parolin, oggi suor Miriam, originaria di Padova, che ha creato una casa-famiglia che accoglie minori in difficoltà e sostiene famiglie fragili. Sarà premiato infine Fabio Tedde, artista italiano residente a Londra che attraverso le note del suo pianoforte, che dona a tutti nei luoghi più disparati in giro per il mondo, diffonde un messaggio di pace espresso nel linguaggio universale della musica.
Nel corso della manifestazione verranno anche consegnati premi speciali a persone che, nel proprio ambito lavorativo, hanno saputo distinguersi per professionalità ma anche e soprattutto per l’alto senso civico dimostrato.
Domani, a coronamento della manifestazione verrà celebrata la Santa Messa alle ore 10.30 presso la stessa Cattedrale, cui parteciperà la Corale “San Martino” di Campobernardo di Salgareda.

SANA LOBBYING ISTITUZIONALE PER SVELARE AL MONDO CHE L’ITALIA HA DATO AL MONDO IL CALENDARIO GREGORIANO. CIRÒ E MONTE PORZIO CATONE SIGLANO GEMELLAGGIO IN NOME DI LILIO, MID UNIVERSALE

Continueremo a fare sana lobbying istituzionale, a tutti i livelli, per i nostri territori, per le nostre regioni e per l’Italia, con l’ambizione di svelare al mondo che nel 1500, tra le tante altre cose che il Bel Paese ha donato al mondo vi è anche il Calendario.

PATTO SOTTOSCRITTO TRA I DUE SINDACI IN CONSIGLIO COMUNALE A CIRÒ

Sintetizza questo patto, questo impegno e questa prospettiva, la firma definitiva da parte dei due rispettivi sindaci, sancita nel Consiglio Comunale cirotano svoltosi nei giorni scorsi, del Patto di Gemellaggio tra le due Città italiane del Vino e del Calendario di Cirò e di Monte Porzio Catone, che suggella un percorso di collaborazione culturale e istituzionale avviato già nel 2021.

LE DUE CITTÀ ITALIANE DEL VINO E DEL CALENDARIO UNITE DA UN MID

Siamo di fronte ad un legame che si fonda su valori condivisi: la promozione del sapere, lo scambio tra territori e la valorizzazione dei Marcatori Identitari Distintivi (MID) che accomunano la Calabria e il Lazio nel segno del Vino e del Tempo.

A VILLA MONDRAGONE GREGORIO XIII INTERNAZIONALIZZÒ RIFORMA LILIO

Cirò è la terra natale di Luigi Lilio, Padre italiano del Calendario Gregoriano oggi ufficiale in tutto il Pianeta e Monte Porzio Catone, quest’anno insignita insieme a 10 comuni dei Castelli Romani del prestigioso riconoscimento di Capitale del Vino 2025, terra natìa del primo agronomo della storia europea (Catone il Censore) è sede di quella Villa Mondragone dalla quale nel 1582 Papa Gregorio XIII promulgò la bolla papale Inter Gravissimas, ufficializzando la riforma liliana del Calendario Giuliano. Le due Città, icone e futuro di due MID universali, uniscono oggi ufficialmente le proprie storie nel nome genio di Luigi Lilio e del suo lascito alla Storia dell’umanità

GEMELLAGGIO PROSEGUE DA PATTO AMICIZIA SOTTOSCRITTO NEL 2021

L’Assemblea Civica di Cirò, riunita in forma straordinaria e convocata dal presidente Andrea Grisafi, ha rappresentato il momento conclusivo di un percorso avviato nel 2021 con la sottoscrizione del Patto di Amicizia e proseguito con la prima firma ufficiale avvenuta lo scorso 10 aprile a Villa Mondragone, la monumentale villa Rinascimentale di proprietà dell’Università di Tor Vergata, alla presenza dei due Primi Cittadini Sculco e Pulcini. La cerimonia di Cirò ha suggellato la volontà di entrambe le comunità di intensificare le relazioni istituzionali, sociali e culturali, promuovendo progetti comuni di valorizzazione dei territori, iniziative di scambio giovanile e percorsi di cooperazione nei settori del turismo, dell’imprenditoria e dell’enogastronomia.

RAFFORZATO LEGAME CHE NASCE DALLA STORIA E GUARDA AL FUTURO

È stato – sottolinea il Sindaco Mario Sculco – un giorno molto importante per la nostra comunità. Abbiamo rafforzato un legame che nasce dalla Storia e guarda al futuro. Lilio e Villa Mondragone rappresentano due poli di una stessa visione: la conoscenza, la cultura e l’amicizia tra i popoli. Questo Patto di Gemellaggio – aggiunge – rappresenta oggi un’apertura verso nuove collaborazioni e nuove opportunità di crescita, un impegno comune ad alzare tiro e livello per ambire a raccontare al mondo il valore universale del Calendario, sintesi di due storie: quella di Lilio e di Cirò e quella di Monte Porzio Catone e della sua Villa Mondragone.

UN PATTO CHE IMPEGNA I COMUNI A PROMUOVERE TURISMO ESPERIENZIALE

Il Patto di Gemellaggio impegna i due comuni a consolidare i rapporti di amicizia già esistenti, promuovendo iniziative di cooperazione culturale e turistico-esperienziale, favorendo lo scambio tra le amministrazioni e coinvolgendo le scuole e le nuove generazioni in attività di educazione civica e di valorizzazione dei rispettivi patrimoni identitari e distintivi. In particolare, l’accordo prevede la possibilità di organizzare visite reciproche, eventi congiunti e progetti comuni di promozione territoriale, nel segno dei valori di amicizia, conoscenza e pace.

PROGETTO CHE RILANCIA PROSPETTIVA MARCATORI IDENTITARI DISTINTIVI

Il gemellaggio con la cittadina laziale si inserisce nel percorso di valorizzazione dei Marcatori Identitari Distintivi (MID) della Calabria Straordinaria rilanciato dall’assessore regionale Gianluca Gallo, progetto e programma di cui Luigi Lilio rappresenta uno dei riferimenti universali. Come ricordato dal Sindaco Sculco, grazie al lavoro sinergico tra istituzioni, scuola e associazioni locali, Cirò continua a essere città protagonista di questa azione di riscrittura della narrazione della nostra regione, attraverso i MID di quella Calabria che l’Italia ed il mondo non si aspettano come dice spesso il Presidente Roberto Occhiuto.

UN UNICO EVENTO CON LA FESTA DELLA VENDEMMIA

L’evento liliano promosso dall’Amministrazione Comunale di Cirò è riuscito inoltre a valorizzare due momenti significativi per Cirò: la Festa della Vendemmia, organizzata in collaborazione con l’Istituto Omnicomprensivo Luigi Lilio e la Pro Loco e appunto la firma del gemellaggio, che ha visto la partecipazione dei 50 buyers internazionali del progetto Mirabilia 2025, ospiti in visita ai quattro musei cittadini: una cornice di cultura, tradizione e internazionalità che ha reso ancora più concreto il senso di una città-destinazione che continua a guardare – conclude Sculco – oltre i propri confini e costruisce relazioni basate sulla conoscenza e sull’identità, intesa come risorsa e strumento di sviluppo.

DALLA FABBRICA AMARELLI AD ANVERSA, GAMBERO VIOLA CARIATI ICONA EUROPEA CONTRO L’OICOFOBIA. OTTO TORRI RINGRAZIA ARTISTA ANDALUSO SANTIAGO YDÁÑEZ

Divenuto icona emblematica dell’evento internazionale OICOFOBIA promosso da Otto Torri sullo Jonio insieme all’Università di Malaga e al Museo Amarelli, il Gambero Viola di Cariati continua ad essere protagonista anche di esposizioni artistiche internazionali attraverso le scelte del suo Autore, l’Artista andaluso Santiago Ydáñez. Fino al prossimo 18 gennaio 2026, infatti, assieme ad altre opere dello stesso geniale interprete amico di Otto Torri, anche quell’opera sarà esposta al Museo Snijders & Rockox House, di Anversa, in Belgio.

YDÁÑEZ AD ANVERSA: SANTIAGO YDÁÑEZ E GLI ANTICHI MAESTRI. – È, questo il titolo della mostra ospitata dalla famosa città fiamminga e che favorisce l’incontro artistico con le opere di Rubens, Van Dyck e Jordaens. Con pennellate grezze, volti evocativi e dettagli zoomati, l’evento infonde nuova vita a temi classici come religione, identità e mortalità. Si tratta di una mostra nella quale il Barocco non viene ricordato, ma rivissuto, con tutta la bellezza, il dolore e la potenza che lo accompagnano.

IL GAMBERO VIOLA CARIATI TRA I DIPINTI CON LA LIQUIRIZIA NATI IN CALABRIA

Tra i dipinti esposti c’è anche il sempre più riconosciuto Gambero Viola di Cariati, ispirato ad Ydáñez dalla sua singolare residenza esperienziale nella Calabria Straordinaria nel Centro Storico di Rossano, organizzata e coordinata da Otto Torri sullo Jonio. L’opera è stata realizzata con la sola liquirizia calabrese, come del resto tutte le altre esposte nel 2022 nello plurisecolare Concio Amarelli, allestito in occasione dell’evento culturale internazionale OICOFOBIA, così dedicato provocatoriamente all’atavico e grave sentimento di paura e di rifiuto delle proprie storia e della propria identità, che spesso connota meridionali e calabresi in particolare e che, secondo Otto Torri, può e deve essere governato con l’antidoto dei Marcatori Identitari Distintivi (MID).

EVENTO INTERNAZIONALE A CORIGLIANO-ROSSANO APERTO DA ASSESSORE GALLO

Organizzato per i 25 anni di Otto Torri sullo Jonio, finanziato da Enel Italia Spa, sotto l’Alto patrocinio del Parlamento Europeo e con il patrocinio (tra i tanti) del Ministero del Turismo, dell’Ambasciata Italiana di Spagna e dalla Regione Calabria attraverso il sostegno del Presidente Roberto Occhiuto, inaugurato dall’assessore regionale alle minoranze linguistiche Gianluca Gallo, l’evento ha di fatto sdoganato o introdotto ed imposto nell’opinione pubblica regionale l’Oicofobia, già portata scientificamente e politicamente all’attenzione del pubblico accademico dal docente Unical Spartaco Pupo, non solo come tema di stringente attualità ma come chiave di lettura sociologica complessiva del mancato sviluppo calabrese, a partire dalla tavola, dal cibo, dai menù e dalle preferenze alimentari.

OTTO TORRI RINGRAZIA VICE RETTORE UNIVERSITÀ MALAGA MARIA J. MARTINEZ S.

Restiamo grati, rispettivamente, anzi tutto all’amica, la professoressa Maria Jesus Martinez Silvente, vice rettore dell’Università di Malaga e tra la più quotate esperte iberiche di Picasso ed all’Artista Santiago Ydáñez – dichiara il Direttore Lenin Montesanto – per avere, l’una, promosso quello straordinario evento artistico internazionale in Calabria i cui esiti e sviluppi continueranno nei prossimi anni e per esser riuscito, l’altro, ad interpretare in maniera tanto spontanea, quanto plastica, la missione identitaria e distintiva che da oltre 25 anni portiamo avanti come Otto Torri sullo Jonio: quella ovvero di promuovere con ostinazione una rilettura, con consapevolezza e visione comparativa, del patrimonio storico culturale ed identitario ereditato dai nostri territori, per farlo diventare autentico strumento di sviluppo durevole, per riconoscere e disvelare bellezza.

BASTA OICOFOBIA, LENIN MONTESANTO ANNUNCIA PROSSIMO EVENTO REGIONALE

Siamo contenti ed orgogliosi – conclude Montesanto, annunciando un prossimo importante evento a conclusione dell’esposizione Oicofobia – che ad identificare l’esigenza di una nuova narrazione della Calabria extra-ordinaria sia stato e resti proprio quel Gambero Viola di Cariati. È stato scelto non a caso tra i tanti e diversi prodotti della biodiversità da record di questa terra, proprio perché purtroppo quasi sistematicamente ed emblematicamente assente nella proposta enogastronomica della ristorazione locale, vittima e carnefice allo stesso tempo, della grande distribuzione organizzata, del cibo spazzatura e della diffusa maleducazione alimentare, causa e concausa di degenerazioni, paradossi, parametri e record negativi che perimetrano la vera emergenza non solo calabrese e che, come sottolinea spesso l’assessore regionale all’agricoltura Gallo, è pedagogica, culturale ed immateriale molto più che infrastrutturale.

L’ARTE DI YDANEZ, REINTERPRETAZIONE DEI GRANDI MAESTRI DEL XVII SECOLO

L’artista spagnolo Santiago Ydáñez (nato nel 1967 a Jaén) – si legge nella scheda di presentazione – infonde nuova vita al Barocco con una potenza e un’intensità che non lasciano indifferenti. I suoi dipinti e sculture monumentali non sono uno sguardo nostalgico al passato, ma una reinterpretazione emotiva dei grandi maestri del XVII secolo come Rubens, Van Dyck e Snijders, ma attraverso una lente contemporanea e poco lusinghiera.

DECONTESTUALIZZA RITRATTI CLASSICI, OFFRE ESPERIENZA ARTISTICA FISICA

L’opera di Ydáñez si muove in bilico tra figurazione e distorsione. Decontestualizza ritratti classici e scene religiose, ingrandisce i dettagli e sfuma i volti in ombre o maschere. Le sue pennellate sono ruvide, i colori intensi, le composizioni provocatorie. Ciò che rimane è un linguaggio visivo che rende omaggio al Barocco e al tempo stesso mette in discussione quella stessa tradizione. Bellezza e grottesco vanno di pari passo, l’eleganza cede il passo alla fisicità e all’emozione. Ciò che rende Ydáñez unico è la sua capacità non solo di citare il canone della storia dell’arte, ma di metterlo in discussione. La sua opera pone interrogativi sull’identità, la religione e la mortalità, temi che sono attuali oggi come lo erano ai tempi di Rubens. In un mondo pieno di perfezione digitale e superficialità, offre un’esperienza artistica fisica, quasi tangibile. I suoi dipinti non sono immagini, ma confronti. Santiago Ydáñez non è un copista, ma un traduttore del Barocco nel presente. La sua opera è espressiva, diretta e profondamente radicata nella tradizione pittorica, ma con un’urgenza contemporanea che non ti abbandona. Ci ricorda di cosa è capace l’arte: confondere, deliziare e, soprattutto, emozionare.

“Manovra per la Vita”: l’Italia unita per salvare i bambini. A Crotone la Piazza della Resistenza cuore pulsante della prevenzione

In oltre 60 piazze italiane la SIMEUP insegna i gesti che salvano. A Crotone, protagonisti gli istruttori del Centro SIMEUP, guidati dal Direttore Dott. Giovanni Capocasale e dalla referente regionale della “Manovra per la Vita” Dott.ssa Anna Maria Sulla.

Crotone, 12 ottobre 2025 – Una domenica all’insegna della vita, della prevenzione e della solidarietà.
È tornata oggi in tutta Italia la “Manovra per la Vita”, la grande manifestazione nazionale promossa dalla Società Italiana di Medicina di Emergenza e Urgenza Pediatrica (SIMEUP), giunta ormai alla sua sedicesima edizione.

Oltre 60 piazze si sono trasformate in aule a cielo aperto dove pediatri, infermieri e volontari hanno insegnato a genitori, insegnanti e semplici cittadini le manovre salvavita di disostruzione pediatrica: gesti semplici ma cruciali per intervenire tempestivamente in caso di soffocamento da corpo estraneo, una delle principali cause di morte accidentale nei bambini piccoli.

“Poche nozioni, ma fondamentali – ricordano gli esperti – perché in quei pochi secondi può cambiare tutto. Sapere cosa fare e come farlo può salvare una vita”.

SIMEUP: una missione lunga 16 anni
“Da sedici anni SIMEUP porta avanti questa missione educativa per diffondere sicurezza, prevenzione e consapevolezza: perché salvare la vita di un bambino significa proteggere il futuro”, ha dichiarato la Dott.ssa Stefania Zampogna, Presidente Nazionale della Società.
Quest’anno la giornata ha assunto un valore ancora più profondo: un appello universale alla pace e alla tutela dell’infanzia.

“Con lo stesso spirito che ci spinge a difendere la salute dei più piccoli – ha aggiunto la Presidente – vogliamo ricordare che ogni bambino ha diritto a crescere in pace, libero dalla paura. Guerre e conflitti negano ai bambini il diritto alla vita, alla cura, alla scuola, alla speranza. Come medici e pediatri, sentiamo il dovere di chiedere che la salute e la vita dei più piccoli vengano sempre protette”.

Gli istruttori nazionali SIMEUP presenti in piazza hanno messo in scena dimostrazioni pratiche sulle manovre di disostruzione e sulla rianimazione cardiopolmonare pediatrica. Manichini didattici, simulazioni e spiegazioni semplici ma accurate hanno permesso a centinaia di cittadini di apprendere i gesti salvavita con la guida diretta dei professionisti.

“Il nostro obiettivo è insegnare a tutti come reagire in caso di emergenza – spiega il Dott. Capocasale –. Non serve essere medici per salvare una vita. Basta sapere come intervenire e mantenere la calma. Ogni anno queste manovre fanno la differenza in decine di episodi reali. È una cultura che deve entrare nelle case, nelle scuole, nelle comunità”.

Accanto a lui, la Dott.ssa Anna Maria Sulla, da anni impegnata nella formazione pediatrica e nella promozione delle manovre salvavita sul territorio, ha sottolineato l’importanza della partecipazione dei cittadini:
“Insegnare a un genitore o a un insegnante a intervenire in caso di soffocamento significa dare loro la possibilità di salvare una vita. È un gesto di amore e responsabilità verso i nostri bambini. Oggi Crotone ha risposto con entusiasmo e sensibilità, e questo ci riempie di orgoglio.”

Durante la giornata, adulti e ragazzi hanno potuto provare direttamente le manovre di disostruzione pediatrica sotto la supervisione degli istruttori.

Le dimostrazioni, semplici ma di grande impatto, hanno mostrato come intervenire correttamente in caso di soffocamento da corpo estraneo, distinguendo le tecniche per lattanti, bambini e adulti.
Volantini informativi, poster illustrativi e momenti di confronto hanno reso l’esperienza accessibile e partecipativa. Non sono mancati momenti di commozione e di riflessione, quando i pediatri hanno ricordato come “la tempestività dell’intervento può cambiare il destino di una vita in pochi secondi”.

Un messaggio universale: imparare per proteggere
Il motto che ha accompagnato la giornata, “Impara un gesto, salva una vita”, racchiude la forza di un progetto che, anno dopo anno, ha formato centinaia di migliaia di cittadini in tutta Italia.

Ma la “Manovra per la Vita” è anche un messaggio universale di responsabilità collettiva: ogni persona, indipendentemente dall’età o dal ruolo, può fare la differenza.

“La nostra urgenza, oggi più che mai, è la pace”, ricordano gli organizzatori, sottolineando che la difesa della vita dei bambini non si ferma solo all’intervento sanitario, ma si estende alla tutela dei loro diritti fondamentali.

Un successo di comunità
La partecipazione di Crotone ha confermato quanto la città sia sensibile ai temi della salute e della prevenzione.

L’evento si è concluso tra applausi e sorrisi, ma soprattutto con la consapevolezza di aver imparato qualcosa di davvero importante.

“Ogni volta che una persona impara a compiere una manovra salvavita – ha detto il Dott. Capocasale – nasce un potenziale eroe. E ogni bambino salvato diventa la testimonianza più bella del nostro impegno”.

Conclusione: un gesto, un futuro
La “Manovra per la Vita” 2025 ha dimostrato ancora una volta che la conoscenza è la prima forma di protezione.
Da Nord a Sud, l’Italia ha risposto unita all’appello della SIMEUP, trasformando le piazze in luoghi di educazione, solidarietà e speranza.

A Crotone, quella speranza ha preso forma concreta nelle mani dei pediatri, dei volontari e dei cittadini che hanno deciso di imparare a salvare una vita.
Impara un gesto, salva una vita.
Perché ogni bambino ha diritto di crescere, sorridere e vivere.

ALBERI TAGLIATI A SCHIAVONEA, GIOVANI MOVIMENTO TERRITORIO: SCHIAFFO ALLA MEMORIA DI QUESTO TERRITORIO

Siamo profondamente indignati per quanto accaduto all’ingresso del borgo storico marinaro di Schiavonea, dove sono stati estirpati alberi secolari, simboli della nostra identità e parte integrante del patrimonio naturale e paesaggistico del territorio.

CHI È REPSONSABILE DI QUESTA INIZIATIVA?

È quanto denunciano i Giovani del Movimento del Territorio con Pasqualina Straface commentando come un vero e proprio sfregio l’iniziativa e chiedendo che venga fatta luce sulle responsabilità

TUTELARE VERDE PUBBLICO E PATRIMONIO

Condanniamo con fermezza questo atto grave – aggiungono – che rappresenta non solo un danno ambientale, ma anche uno schiaffo alla memoria collettiva della nostra comunità. Chiediamo chiarezza e trasparenza – concludono i Giovani del Movimento del Territorio – sulle responsabilità e pretendiamo che vengano messe in atto misure concrete per tutelare il verde pubblico e impedire il ripetersi di simili scempi. La difesa del territorio parte dal rispetto della sua storia e delle sue radici.

CALOVETO, FINANZIATO IL PROGETTO PER NUOVA RETE IDRICA LIBOIA

giovedì 16 ottobre 2025 – La cifra della sensibilità di una Regione non si misura solo dai fondi che assegna, ma dalla capacità di ascoltare, dialogare e comprendere le esigenze dei territori con i territori, traducendo la voce delle comunità in azioni concrete. In questo confronto è maturato anche il finanziamento per la riqualificazione e il potenziamento della rete idrica di Località Liboia, un intervento strategico inserito nel Programma Strategico della PAC 2023-2027 – Intervento SRD07 Investimenti in infrastrutture per l’agricoltura e lo sviluppo socio-economico delle aree rurali.

MAZZA: GRAZIE ASSESSORE GALLO PER ASCOLTO E VICINANZA

La sensibilità dell’istituzione regionale – dichiara il Sindaco Umberto Mazza – si riconosce nella capacità di essere presente nei piccoli comuni, nei luoghi dove la gente non chiede assistenza ma strumenti per restare. Ringrazio l’assessore regionale Gianluca Gallo per la costante attenzione e per aver dato seguito, anche con questo intervento, a un confronto autentico con il territorio.

ACQUA COME INFRASTRUTTURA DI FUTURO

Il progetto preliminare, redatto dall’Area Tecnica Comunale guidata dall’architetto Antonella Maringolo, prevede un investimento di 150mila euro per la realizzazione e messa in sicurezza della nuova rete idrica a servizio della zona agricola di Località Liboia. L’intervento, che si svilupperà lungo un tracciato di circa 1.850 metri, garantirà un approvvigionamento idrico stabile e sostenibile per aziende e famiglie, riducendo sprechi e dispersioni. È un passo avanti non solo infrastrutturale ma anche sociale, perché l’acqua – spiega il Primo Cittadino – è un diritto primario e un simbolo di civiltà.

CONTRO LO SPOPOLAMENTO, CON LA FORZA DEI SERVIZI

Ogni investimento in servizi essenziali – aggiunge il Sindaco – è un investimento in futuro.
Dotare le aree rurali di infrastrutture efficienti significa rendere di nuovo attrattivi i paesi, dare respiro all’agricoltura, sostenere chi vive e lavora nelle zone interne. Questo progetto rappresenta una risposta concreta allo spopolamento e un segno di fiducia nelle nostre comunità.

L’ALLEANZA CHE FA CRESCERE I PICCOLI COMUNI

Il finanziamento di Liboia è il risultato di una sinergia virtuosa tra Regione Calabria e amministrazioni locali, un modello di collaborazione che mette al centro le aree più fragili, trasformandole in protagoniste. La Regione – prosegue – non si è limitata a finanziare, ma ha scelto di accompagnare. È questo, quindi, il segno più alto di sensibilità istituzionale: costruire insieme futuro, partendo dall’accesso all’acqua potabile – conclude Umberto Mazza – che è il simbolo cardine di dignità per un Paese civile.

Un sogno che vola alle Maldive: la magia di Acsa&Ste regala sorrisi e speranza grazie ai fondi raccolti da “La Cena Straordinaria”

Un altro sogno che si avvera. Un altro piccolo grande volo che parte da Catanzaro e arriva lontano, fino alle Maldive, dove una giovane paziente potrà finalmente vivere quella vacanza d’estate che la malattia le aveva tolto.

È questa un’altra straordinaria magia dell’Associazione Acsa & Ste ETS, guidata dal dottor Giuseppe Raiola, che stende la polvere di stelle sui desideri dei bambini e delle bambine che con coraggio affrontano degenze e cure nei reparti pediatrici dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Renato Dulbecco”.

Il dottor Giuseppe Raiola, direttore del Dipartimento Materno-Infantile e direttore della SOC di Pediatria dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Renato Dulbecco”, grazie all’impegno dell’associazione, dei soci e dei volontari che ne animano le attività, da anni trasforma le stanze del reparto di Oncoematologia pediatrica dell’AOU “Renato Dulbecco” – diretto dalla dottoressa Maria Concetta Galati – in luoghi di speranza, di sorrisi e di desideri che diventano realtà.

Il dono che ha reso possibile questo viaggio è frutto della seconda edizione della “Cena Straordinaria – 1000 in una notte”, organizzata dall’Associazione Acli Città del Vento di Catanzaro: una grande festa di comunità che ha trasformato il centro storico in un ristorante sotto le stelle, unendo gusto, amicizia e solidarietà.
I fondi raccolti sono stati destinati proprio all’Acsa & Ste ETS, per contribuire alla missione più preziosa: regalare ai piccoli pazienti esperienze che li aiutino a sentirsi bambini, non malati.

A consegnare simbolicamente l’assegno al dottor Giuseppe Raiola e alla dottoressa Maria Concetta Galati, direttrice dell’Unità Operativa di Oncoematologia Pediatrica del “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro, è stato Alessandro, presidente dell’Associazione Città del Vento, affiancato da Luca Marino.

Un assegno che testimonia, prima di tutto, il grande cuore dei catanzaresi, oltre che degli organizzatori, che anche in questa seconda edizione dell’evento straordinario hanno messo in campo non solo un imponente impegno organizzativo, ma soprattutto il cuore e il desiderio di vedere brillare il sorriso sul volto di chi beneficerà dei fondi raccolti per la realizzazione di un sogno.
Un sogno che è motore, vita e speranza, per fare luce nel buio della malattia.

Da una mano all’altra, in quell’assegno c’è il gesto che racchiude l’essenza stessa di Acsa & Ste: restituire la vita alla vita, anche quando sembra sospesa tra aghi, flebo e stanze d’ospedale. Oltre a esaudire i desideri dei piccoli ricoverati – un viaggio, un incontro, un gioco, un sogno da custodire nel cuore, ma anche la realizzazione del desiderio di addestrare delfini o volare in elicottero, giusto per citare qualche esempio delle decine di sogni realizzati negli anni – Acsa & Ste sostiene le famiglie, promuove progetti di accoglienza e migliora la qualità dell’assistenza sanitaria.

Dietro ogni sorriso c’è un lavoro silenzioso e costante, fatto di amore, professionalità e una convinzione profonda: la gioia è una medicina potente, e sognare fa parte della cura.

La “Cena Straordinaria” ha dimostrato ancora una volta quanto la solidarietà sappia unire un’intera comunità. In una notte d’autunno, mille persone si sono sedute allo stesso tavolo per dire, insieme, che la speranza non conosce confini.
E mentre una bambina prepara la valigia per le Maldive, in molti – a Catanzaro e non solo – si preparano a sognare ancora. Perché quando un sogno vola alto, trascina con sé anche chi lo ha reso possibile.